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al testo di Manuela Giasi
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La guida silenziosa
Guarda come l’albero cede la postura al vento che sbaracca tutto nella piazza, la gentilezza nel piegarsi, la sottomissione a un’altra forza, momentanea. Guarda le erbe e i fiori chinarsi verso terra, Arrendersi al maggiore per un tempo limitato, al moto scrosciante del minaccioso temporale, al raggio d’acqua che trafigge, alla frusta di pioggia che colpisce. E qualcosa, e qualcuno riprende poi l’iniziale posizione, ma più cedevole e più forte, quasi morbido, arcipelago di piante diroccate in apparenza. Nasconde resistenza, cela forza, la capacità acquisita di arrendersi e di perdersi. Lì rimangono le piante, e si compiacciono tra loro: il brutto tempo è andato. Ritrovano quel moto continuo, liscio e tondo, la guida silenziosa dell’esistere nelle avversità del mondo.
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